3 film horror da vedere ad Halloween

Inse­ri­re film come “Shi­ning”, “Hal­lo­ween” o “La casa” in una lista di film hor­ror da vede­re il 31 otto­bre, per quan­to estre­ma­men­te per­ti­nen­te, potreb­be risul­ta­re scon­ta­to.

L’obiettivo di quest’articolo è dun­que quel­lo di dare una pano­ra­mi­ca su tre film hor­ror che, pur non essen­do i clas­si­ci capo­la­vo­ri immor­ta­li e sen­za tem­po, nel loro gene­re e nel­la loro strut­tu­ra tro­va­no una gran­de for­za ed iden­ti­tà.

Horror, Halloween, 31 ottobre, Scream, The Visit, A quiet place, Shyamalan, cinema

scream

Il pri­mo Scream uscì nel sem­pre più lon­ta­no 1996 e ven­ne rea­liz­za­to dal­la men­te leg­gen­da­ria di Wes Cra­ven. Egli deci­se di ripren­de­re in mano il gene­re sla­sher per ridar­gli giu­sti­zia dopo che nel cor­so degli anni ’80 era sta­to sper­so­na­liz­za­to con mol­te­pli­ci sequel di saghe come “Night­ma­re“, “Vener­dì 13” e “Hal­lo­ween”.

Nel­la tran­quil­la cit­ta­di­na di Wood­sbo­ro, un kil­ler masche­ra­to comin­ce­rà a ucci­de­re varie per­so­ne, con l’obiettivo prin­ci­pa­le di eli­mi­na­re la stu­den­tes­sa Sid­ney Pre­scott.

Cra­ven, gio­can­do con codi­ci del cine­ma hor­ror e discor­si meta-cine­ma­to­gra­fi­ci, rie­sce a crea­re un hor­ror in gra­do di entra­re nell’immaginario col­let­ti­vo. Lo spet­ta­to­re si immer­ge nel­la die­ge­si e vie­ne tenu­to sul­le spi­ne fino alla con­clu­sio­ne per sco­pri­re chi si cela die­tro alla masche­ra.

Horror, Halloween, 31 ottobre, Scream, The Visit, A quiet place, Shyamalan, cinema

A quiet place

Usci­to nel 2018, “A quiet pla­ce” vede pro­ta­go­ni­sta una fami­glia all’interno di una real­tà con­tem­po­ra­nea disto­pi­ca.

Il pia­ne­ta ter­ra è sta­to inva­so da una spe­cie alie­na estre­ma­men­te aggres­si­va in gra­do di vede­re uni­ca­men­te gra­zie all’ausilio dei suo­ni.

Ormai cadu­ti nell’anarchia, i super­sti­ti del­la raz­za uma­na si dovran­no ria­dat­ta­re in modo da emet­te­re meno rumo­ri pos­si­bi­li.

Horror, Halloween, 31 ottobre, Scream, The Visit, A quiet place, Shyamalan, cinema

“A quiet pla­ce” fa un uso eccel­len­te del mon­tag­gio sono­ro per per­met­te­re allo spet­ta­to­re di imme­de­si­mar­si nel­la real­tà hor­ro­ri­fi­ca dei per­so­nag­gi.

A sot­to­li­nea­re e amplia­re que­sta real­tà c’è un per­so­nag­gio non uden­te che per­met­te al regi­sta di met­te­re in sce­na diver­se sce­ne dove la real­tà udi­ti­va risul­ta alte­ra­ta, por­tan­do lo spet­ta­to­re ad un’immedesimazione tota­le.

The Visit

Film scrit­to e diret­to da M.N Shya­ma­lan che pro­po­ne una sto­ria tan­to sem­pli­ce quan­to inte­res­san­te gra­zie in par­ti­co­lar modo ad una scel­ta regi­sti­ca che con­sen­te allo spet­ta­to­re di vive­re gli aspet­ti dell’intrigo nar­ra­to.

La sto­ria vede pro­ta­go­ni­sti due ragaz­zi­ni che si reca­no in vacan­za qual­che gior­no in cam­pa­gna dai non­ni. Que­sti ulti­mi comin­ce­ran­no però a com­por­tar­si in modo sem­pre più stra­no…

Un inci­pit di tra­ma sem­pli­ce (e for­se anche scon­ta­to), ma che tro­va valo­re ed inte­res­se nel­lo sti­le. Shya­ma­lan deci­de infat­ti di rac­con­ta­re tut­ta la sto­ria attra­ver­so le ripre­se effet­tua­te dai due ragaz­zi, volen­te­ro­si di docu­men­ta­re ogni cosa che fan­no e vedo­no.

Que­sta scel­ta dà al film un impat­to mol­to più veri­tie­ro ed anco­ra­to alla real­tà, ampli­fi­can­do così il sen­so di pau­ra e ten­sio­ne nel­lo spet­ta­to­re poi­ché immer­so in una costru­zio­ne che lo riguar­da ancor più da vici­no.

Horror, Halloween, 31 ottobre, Scream, The Visit, A quiet place, Shyamalan, cinema

Il gene­re Hor­ror risul­ta estre­ma­men­te varie­ga­to e ric­co di pos­si­bi­li­tà d’adattamento. Non a caso lo si potreb­be defi­ni­re tran­quil­la­men­te come il gene­re più poli­ti­co che ci sia, pro­prio gra­zie alla sua capa­ci­tà di svi­sce­ra­re deter­mi­na­ti argo­men­ti.

I tre film di cui abbia­mo par­la­to per­met­to­no di com­pren­de­re quan­to sia pos­si­bi­le gio­ca­re con i codi­ci del cine­ma e con i meto­di rea­liz­za­ti­vi, al fine di rea­liz­za­re dei pro­dot­ti estre­ma­men­te immer­si­vi e che lasci­no un qual­co­sa allo spet­ta­to­re.

Jaco­po Grep­pi