Teatro Sociale di Como

Al Teatro Sociale (Channel) di Como

Il tea­tro.

Ne sono rima­sta affa­sci­na­ta e l’ho desi­de­ra­to fin da quan­do, a sei anni, sono sta­ta lascia­ta sola con le truc­ca­tri­ci die­tro le quin­te di un’opera pro­dot­ta pro­prio da AsLi­Co. Più avan­ti l’ho vis­su­to in pri­ma per­so­na, me ne sono defi­ni­ti­va­men­te inna­mo­ra­ta e sto impa­ran­do a cono­scer­lo anche in que­sto stra­no perio­do.

 

Abbia­mo già par­la­to dell’importanza di que­sto luo­go nell’arti­co­lo a pro­po­si­to di Nice Plat­form, ma il tea­tro non man­ca però solo a me e a Pao­lo Oric­co: man­ca anche a Davi­de Mar­ran­chel­li, atto­re, regi­sta e, in que­sta occa­sio­ne, con­dut­to­re del­la ras­se­gna MEMO, in onda dal 23 feb­bra­io su Tea­tro Socia­le Chan­nel.

Lo sco­po di que­sta piat­ta­for­ma, tar­ga­ta AsLiCo/Teatro Socia­le di Como, è infat­ti pro­prio quel­lo di por­ta­re di nuo­vo in vita il tea­tro e, soprat­tut­to, quel­lo di por­tar­lo al pub­bli­co, anche in que­sto perio­do dif­fi­ci­li­no.

Teatro Sociale di Como

Il fat­to che un’iniziativa così indi­riz­za­ta agli spet­ta­to­ri par­ta pro­prio dal Tea­tro Socia­le di Como non dovreb­be sor­pren­der­ci.

Come ci vie­ne rac­con­ta­to nell’introduzione a “Came­ra per due. Con­cer­to da came­ra”, nes­sun tea­tro ita­lia­no è infat­ti tan­to lega­to alla comu­ni­tà quan­to lo è il Tea­tro Socia­le di Como.

La sua costru­zio­ne è avve­nu­ta, a ini­zio Otto­cen­to, pro­prio per vole­re dei cit­ta­di­ni, e in par­ti­co­la­re del­la Socie­tà dei Pal­chet­ti­sti del Tea­tro di Como. I pal­chet­ti sono anco­ra oggi pro­prie­tà dei mem­bri di que­sta socie­tà che sono quin­di auto­ma­ti­ca­men­te pos­ses­so­ri dell’intero tea­tro.

 

MEMO. PICCOLI APPUNTI DI…

Ma da cosa è com­po­sto que­sto cata­lo­go? Innan­zi­tut­to abbia­mo i MEMO: una serie di pro­ME­MO­ria, di pic­co­li appun­ti in for­ma video riguar­dan­ti tut­te le diver­se disci­pli­ne che si tro­va­no in un tea­tro. Ci sono, infat­ti, “video­le­zio­ni” di ope­ra, dan­za, pro­sa, musi­ca, truc­co e sar­to­ria.

Teatro sociale di Como

L’ambientazione è una sola: il Tea­tro Socia­le di Como. Accom­pa­gnan­do­ci nel­la sco­per­ta del mon­do del­lo spet­ta­co­lo, infat­ti, Davi­de Mar­ran­chel­li ci gui­da in tut­ti i luo­ghi del tea­tro (dal pal­co al bar, dall’atrio ai came­ri­ni) e ci fa cono­sce­re tut­ta la serie di pro­fes­sio­ni­sti che lo “abi­ta­no”.

 

Le intro­du­zio­ni a vol­te sono un po’ crin­ge, que­sto va det­to, ma le lezion­ci­ne che ci offre que­sta piat­ta­for­ma sono vera­men­te vera­men­te inte­res­san­ti… quin­di pos­sia­mo pas­sar­ci sopra.

Non nego di aver fat­to bin­ge wat­ching e di aver pre­so appun­ti.

A que­sto pun­to però mi dire­te: ma secon­do te, io, dopo una gior­na­ta di lavoro/studio, ho voglia di met­ter­mi a pren­de­re lezio­ni di ope­ra liri­ca?

L’idea potreb­be non sem­bra­re poi così allet­tan­te, lo capi­sco. Più che un cata­lo­go di lezio­ni, però, que­sti video sono un pac­chet­to di pata­ti­ne da sgra­noc­chia­re quan­do più vi va.

Il tono è leg­ge­ro, alle­gro, non ci sono gran­di paro­lo­ni borio­si e, soprat­tut­to, la dura­ta dei video è di al mas­si­mo un quar­to d’ora.

 

SPETTACOLI E CONCERTI 

Su Tea­tro Socia­le Chan­nel, però, non ci sono solo le lezion­ci­ne di cui abbia­mo par­la­to fino­ra.

Più o meno in cor­ri­spon­den­za del­le varie festi­vi­tà e gior­na­te inter­na­zio­na­li (nata­le, otto mar­zo, …) sul­la piat­ta­for­ma sono infat­ti sta­ti cari­ca­ti dei video più lun­ghi, tut­ti sem­pre intro­dot­ti da una mini­ma spie­ga­zio­ne da par­te di Davi­de Mar­ran­chel­li.

 

Il tea­tro socia­le di Como è prin­ci­pal­men­te un tea­tro d’opera, come for­se avre­te intui­to dal fat­to che già mol­ti dei “memo” era­no ine­ren­ti a liri­ca e musi­ca clas­si­ca.

Anche per quan­to riguar­da gli spet­ta­co­li è così: gran par­te di essi sono infat­ti reci­tal liri­ci e con­cer­ti da came­ra.

Teatro sociale di Como

Non teme­te però, ci sono anche degli spet­ta­co­li di pro­sa. In par­ti­co­la­re, se come me sie­te appas­sio­na­ti di tea­tro, vi con­si­glio cal­da­men­te di vede­re “MAESTRO! Memo­rie di un guit­to”.

Si trat­ta di un mono­lo­go tea­tra­le di e con Ste­fa­no De Luca che, pub­bli­ca­to sul­la piat­ta­for­ma per festeg­gia­re un po’ in anti­ci­po i cen­to anni dal­la nasci­ta di Gior­gio Stre­hler, ci rac­con­ta i suoi anni tra­scor­si al fian­co del regi­sta.

Attra­ver­so que­sto spet­ta­co­lo De Luca rie­sce quin­di a por­tar­ci in quel magi­co mon­do che è il die­tro le quin­te del tea­tro. Un mon­do fat­to di indi­ca­zio­ni incom­pren­si­bi­li, guit­ti, mae­stri e testi “sacri”.