Bel Ami, romanzo, successo, potere, avidità, superficiale, Maupassant

BEL AMI: LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO

Bel Ami, romanzo, successo, potere, avidità, superficiale, Maupassant

Bel-Ami, uno dei capo­la­vo­ri del­la let­te­ra­tu­ra fran­ce­se dell’ultima par­te dell’Ottocento, è un roman­zo scrit­to da Guy de Mau­pas­sant, pub­bli­ca­to ini­zial­men­te a pun­ta­te sul­la rivi­sta “Gil Blas”.  Il rac­con­to è ambien­ta­to a Pari­gi, negli anni ’80 del XIX seco­lo; Mau­pas­sant, allo­ra, deci­de di descri­ve­re e di par­la­re di una real­tà a lui vici­na. 

Il ful­cro di que­sto roman­zo è la bra­ma di pote­re, l’avidità di ric­chez­ze, l’ambientazione in un mon­do cor­rot­to, super­bo e al con­tem­po super­fi­cia­le.

Il roman­zo trat­ta del­la vita di Geor­ge Duroy, un sol­da­to fran­ce­se tor­na­to da un ser­vi­zio mili­ta­re in Alge­ria, il qua­le tro­va lavo­ro pres­so le Fer­ro­vie del Nord. Geor­ge con­du­ce una vita pre­ca­ria, con pro­ble­mi eco­no­mi­ci e sten­ti di fame, a tener­lo in vita è il suo sogno: sca­la­re la socie­tà e diven­ta­re un uomo ric­co e di suc­ces­so; que­sto suo sogno, tut­ta­via, lo por­te­rà alla rovi­na, facen­do­gli pro­va­re un’invidia cor­ro­si­va che lace­re­rà il suo ani­mo.

Il pro­ta­go­ni­sta vede il suo sogno ini­zia­re a rea­liz­zar­si quan­do una sera, men­tre si aggi­ra per le stra­de attor­no all’Opéra solo, squat­tri­na­to e con­su­ma­to dall’invidia per i ric­chi che vede pas­seg­gia­re, incon­tra casual­men­te Char­les Fore­stier. Si trat­ta di un vec­chio com­mi­li­to­ne che, dopo il con­ge­do, ha ini­zia­to una car­rie­ra di gior­na­li­sta diven­tan­do capo­re­dat­to­re de La Vie Fra­nçai­se, famo­so gior­na­le pari­gi­no. Fore­stier, allo­ra, lo rac­co­man­da al redat­to­re di un impor­tan­te gior­na­le pari­gi­no nel qua­le egli stes­so lavo­ra. È così che Geor­ge ini­zie­rà la sua car­rie­ra di sca­la­to­re socia­le, par­ten­do dal­la pro­fes­sio­ne di sem­pli­ce assi­sten­te per poi diven­ta­re un impor­tan­te gior­na­li­sta. 

Bel Ami, romanzo, successo, potere, avidità, superficiale, Maupassant

Così, da que­sto momen­to la sua vita cam­bia: i suoi pro­ble­mi eco­no­mi­ci dimi­nui­sco­no e ini­zia a fre­quen­ta­re salot­ti più pre­sti­gio­si dell’elitè di Pari­gi.

La car­rie­ra di Duroy diven­te­rà sem­pre più bril­lan­te e vedrà l’inganno e la cor­ru­zio­ne come prin­ci­pa­le ful­cro del­la sua esi­sten­za. Ver­rà cono­sciu­to come un gran­de don­na­io­lo, di fat­to Bel Ami eser­ci­ta un for­te fasci­no sul­le don­ne dell’alta nobil­tà fran­ce­se. A spin­ge­re Geor­ge non è l’amore, ma la bra­ma per il gua­da­gno che quel­le don­ne pos­so­no for­nir­gli, i con­tat­ti o i segre­ti dei mari­ti e dei padri. Lo vedia­mo destreg­giar­si in rice­vi­men­ti e incon­tri pri­va­ti per fare brec­cia nel­la digni­tà del­le don­ne e con­vin­cer­le che è real­men­te inna­mo­ra­to di loro. Col­le­zio­ne­rà una sfil­za di aman­ti, sen­za sape­re ama­re nes­su­no. Si arram­pi­che­rà sul­la sca­la socia­le, sen­za pos­se­de­re alcun talen­to. Eppu­re, non ci sarà mai sod­di­sfa­zio­ne in quel suo ani­mo insa­zia­bi­le ed egoi­sta, per­ché l’ambizione si mesco­la all’invidia e ogni con­qui­sta otte­nu­ta non è mai abba­stan­za per pla­ca­re la fame di suc­ces­so quan­do si vuo­le – e si cre­de di meri­ta­re – la vet­ta del mon­do.

Sul­lo sfon­do del­la sca­la­ta socia­le del pro­ta­go­ni­sta vie­ne descrit­ta la socie­tà fran­ce­se di quel perio­do e i rap­por­ti d’interdipendenza tra stam­pa, poli­ti­ca e affa­ri, spes­so cor­rot­ti e non meri­to­cra­ti­ci. Assai apprez­za­bi­le è l’attenzione che l’autore pone sull’influenza che han­no avu­to don­ne intel­li­gen­ti e pre­pa­ra­te nel­la vita degli uomi­ni di suc­ces­so, spes­so fon­te del suc­ces­so dei meri­ti, tut­ta­via, esclu­se dal­la vita poli­ti­ca e costret­te ad ope­ra­re nell’ombra a cau­sa del­la visio­ne del­la don­na addet­ta solo alle fac­cen­de casa­lin­ghe.

Mau­pas­sant fa par­la­re la real­tà così come la osser­va, con spi­ri­to argu­to e iro­ni­co, in cui disprez­zo si mesco­la a bona­rio diver­ti­men­to. Ciò nono­stan­te, sono pro­prio le paro­le del disil­lu­so poe­ta a dispie­ga­re un velo di mor­te sul­le sfa­vil­lan­ti luci di fama e ric­chez­za, lascian­do­ne per­ce­pi­re tut­ti i limi­ti. Quel che scon­for­ta mag­gior­men­te è allo­ra con­sta­ta­re come, ai nostri gior­ni, que­sto super­fi­cia­le e meschi­no can­ni­ba­li­smo socia­le si sia inve­ce tra­sfor­ma­to in una sor­ta di filo­so­fia del suc­ces­so, accet­ta­to con indif­fe­ren­za, se non addi­rit­tu­ra per­se­gui­to come idea­le

“La vita è un’erta. Men­tre si sale, si guar­da la cima e ci si sen­te feli­ci; ma quan­do si arri­va in alto si sco­pre di col­po la disce­sa e la fine, che è la mor­te. Scor­re len­ta­men­te quan­do si sale, ma pas­sa in fret­ta quan­do si discen­de.”

Bel-Ami- Guy De Mau­pas­sant

Di Noe­mi Ros­si­ni