Attratta da questo titolo sinestetico (e dal nome di Van Gogh, sono banale, lo ammetto) non ho potuto fare a meno di vedermi anche questo spettacolo. Non avrei potuto fare scelta migliore.
Alessandro Preziosi veste i panni di un Van Gogh trentaseienne che, chiuso in manicomio, non riesce più a distinguere il vero dal falso (e con lui non ci riesce nemmeno lo spettatore).
Il cast è eccezionale, il testo stupendo. Ogni frase è una poesia. Forse è per questi motivi che il tema della pazzia, seppur trattato profondamente, non appesantisce lo spettacolo.
Cosa posso dire? Consigliatissimo.
Bene cari: il nostro viaggio è finito.
Vi lascio qui i link degli spettacoli di cui vi ho parlato oggi, in caso fossi riuscita ad incuriosirvi.
Buona visione!
Elena Pozzi