CANNELLA: COME SI OTTIENE E QUALI SONO LE SUE PROPRIETA’

INTRODUZIONE

La can­nel­la è una spe­zia eso­ti­ca mol­to usa­ta nel perio­do del­le vacan­ze nata­li­zie. Il suo aro­ma incon­fon­di­bi­le dona a tor­te e biscot­ti un sapo­re che sa di inver­no e Nata­le, ma oltre a que­sto c’è tan­to altro. La spe­zia che noi cono­scia­mo con que­sto nome vie­ne otte­nu­ta da un gene­re di albe­ri (Cin­na­mo­mum)

che appar­ten­go­no alla fami­glia del­le Lau­ra­ceae, la stes­sa dell’alloro. In par­ti­co­la­re, può esse­re estrat­ta da due spe­cie diver­se: Cin­na­mo­mun zey­la­ni­cumC. cas­sia. La varie­tà “Cas­sia” ven­ne uti­liz­za­ta in Euro­pa sino al 1500, men­tre quel­la che si uti­liz­za oggi appar­tie­ne ad una varie­tà diver­sa, e vie­ne det­ta “can­nel­la di Cey­lon”.
La pian­ta da cui si estrae la can­nel­la è un albe­ro sem­pre­ver­de che può rag­giun­ge altez­ze anche con­si­de­re­vo­li, fino a 10–15 m. Le foglie, dispo­ste in modo oppo­sto, arri­va­no a 18 cen­ti­me­tri di lun­ghez­za, e han­no una for­ma ova­le e allun­ga­ta. I fio­ri sono pic­co­li e bian­chi, riu­ni­ti in infio­re­scen­ze. Le dif­fe­ren­ze tra le varie­tà riguar­da­no l’habitat e l’altezza: la Cas­sia rag­giun­ge dimen­sio­ni più ele­va­te ed è ori­gi­na­ria del­la Cina sud-occi­den­ta­le, men­tre la secon­da è più pre­gia­ta e autoc­to­na del­lo Sri Lan­ka. Pos­sia­mo addi­rit­tu­ra col­ti­va­re que­ste pian­te nel nostro giar­di­no, è abba­stan­za sem­pli­ce, ed è tut­to ben spie­ga­to a que­sto link.

STORIA

La can­nel­la è cono­sciu­ta da miglia­ia di anni. Già dal 2000 a.C., era uti­liz­za­ta dagli Egi­zi come aro­ma pro­fu­ma­to impie­ga­to nel pro­ces­so di imbal­sa­ma­zio­ne. Gli anti­chi Gre­ci la uti­liz­za­va­no per insa­po­ri­re vino e assen­zio, men­tre nel­la socie­tà roma­na era uti­liz­za­ta come pro­fu­mo e pian­ta medi­ci­na­le per i pro­ble­mi di dige­stio­ne. Il tra­spor­to di que­sta spe­zia ver­so l’Europa avve­ni­va per mano dei com­mer­cian­ti ara­bi, che per­cor­re­va­no lun­ghe vie ter­re­stri pri­ma di arri­va­re a desti­na­zio­ne, dove la ven­de­va­no a prez­zi esor­bi­tan­ti.
Nel Medioe­vo, la can­nel­la era scam­bia­ta tra per­so­ne abbien­ti come segno di pre­sti­gio. In que­sto perio­do veni­va uti­liz­za­ta nel­le pie­tan­ze dol­ci e sala­te per dona­re un sapo­re eso­ti­co, ma anche come sostan­za afro­di­sia­ca.
Per mol­to tem­po gli esplo­ra­to­ri euro­pei cer­ca­ro­no la pian­ta del­la can­nel­la, e intor­no al 1518, i com­mer­cian­ti por­to­ghe­si sco­pri­ro­no la can­nel­la a Cey­lon, l’attuale Sri Lan­ka. Con­qui­sta­ro­no il regno e ridus­se­ro in schia­vi­tù la popo­la­zio­ne dell’isola, otte­nen­do il con­trol­lo del com­mer­cio del­la can­nel­la per cir­ca un seco­lo.

COME SI OTTIENE

La famo­sa stec­ca di can­nel­la è otte­nu­ta dal­la lavo­ra­zio­ne del­la cor­tec­cia del­le due spe­cie descrit­te, che si distin­guo­no facil­men­te. 

Quel­la del­la C. zela­ny­cum è sot­ti­le e liscia, men­tre quel­la del­la C. cas­sia ha una super­fi­cie meno uni­for­me ed un colo­re gri­gia­stro.
Come si pre­pa­ra? La pri­ma cosa che vie­ne fat­ta è pela­re, nel vero sen­so del­la paro­la, il tron­co dell’albero. Dopo que­sta ope­ra­zio­ne, si pas­sa uno stru­men­to metal­li­co sul­la par­te di tron­co rima­sta. In que­sto modo la clo­ro­fil­la fuo­rie­sce e si ossi­da a con­tat­to con l’aria, donan­do il carat­te­ri­sti­co colo­re bru­no-ros­sa­stro a cui sia­mo abi­tua­ti. Il tron­co vie­ne suc­ces­si­va­men­te lavo­ra­to con una lamet­ta, in modo da otte­ne­re dei fogliet­ti sot­ti­li, che ven­go­no infi­la­ti uno den­tro l’altro e suc­ces­si­va­men­te lascia­ti essic­ca­re. Ogni vol­ta che si si eli­mi­na uno stra­to del fusto, vie­ne pri­ma lascia­to a ripo­sa­re e poi stro­fi­na­to nuo­va­men­te con lo stru­men­to in metal­lo.
Que­sto pro­ce­di­men­to è soli­ta­men­te fat­to dagli stes­si con­ta­di­ni, e lo pos­sia­mo vede­re rias­sun­to in que­sto video.

PROPRIETA’ ED EFFETTI INDESIDERATI
La pian­ta del­la can­nel­la pos­sie­de alcu­ne sostan­ze con effet­to tera­peu­ti­co, che si ritro­va­no soprat­tut­to nell’olio essen­zia­le, rica­va­to dal­la cor­tec­cia dei rami più gio­va­ni. Esso con­tie­ne fenil­pro­pa­noi­di, cin­na­mal­dei­de, aci­do cin­na­mi­co, alcol 2-feni­le­ti­li­co, euge­no­lo, ter­pe­ni, tan­ni­ni, feno­li e poli­fe­no­li, cuma­ri­na. La spe­zia ha innan­zi­tut­to pro­prie­tà anti­set­ti­che e anti­bat­te­ri­che, uti­li per pre­ve­ni­re sin­dro­mi influen­za­li e da raf­fred­da­men­to. L’eugenolo è inve­ce un com­po­sto chi­mi­co con pro­prie­tà ane­ste­ti­che e aiu­ta ad alle­via­re il pru­ri­to (o il dolo­re) cau­sa­to, per esem­pio, dal­le pun­tu­re di inset­ti.
La can­nel­la ha anche pro­prie­tà astrin­gen­ti, ed è in gra­do di atti­va­re l’enzima trip­si­na, uti­le nel­la dige­stio­ne di zuc­che­ri e dei gras­si. A que­sta spe­zia ven­go­no anche rico­no­sciu­te pro­prie­tà neu­ro­pro­tet­ti­ve, ipo­gli­ce­miz­zan­ti, dima­gran­ti…  La can­nel­la, così come pos­sie­de pro­prie­tà cura­ti­ve, ha anche con­tro­in­di­ca­zio­ni, cor­re­la­te a situa­zio­ni di con­su­mo smo­da­to. Un dosag­gio ecces­si­vo può por­ta­re a irri­ta­zio­ne cuta­nea con insor­ge­re di orti­ca­ria. Si scon­si­glia inol­tre il con­su­mo in gra­vi­dan­za per timo­re che pos­sa nuo­ce­re al feto.

Di Eri­ka Heri­tier