
Nominato come miglior film in lingua straniera agli oscar 2020, Corpus Christi è una pellicola polacca diretta dal regista Jan Komasa. Gli amici della casa di distribuzione “Wanted cinema” ci hanno dato la bellissima opportunità di vedere questo film in anteprima e di poterne parlare.
La trama vede come protagonista un ragazzo di nome Daniel, interpretato da Bartosz Bielenia, il quale si ritrova a vivere all’interno di un riformatorio in seguito ad un crimine che egli ha commesso. Tra le mansioni che svolge, egli si deve occupare di tagliare delle assi all’interno di una falegnameria. Verrà dunque spedito in un’altra città per lavorare, all’interno della quale, per mezzo di un fortuito caso, riuscirà a spacciarsi come prete. Infatti, è il sogno di Daniel quello di investire la carica di questa figura, ma visti i suoi precedenti penali tale progetto risulta impossibile. Il paese all’interno del quale finisce è assai semplice, fortemente religioso e soprattutto in lutto a causa di un incidente che ha visto coinvolte sette persone in circostanze sulle quali non tutti hanno la stessa visione. La voce di Daniel si farà sentire sin da subito all’interno del paesino, grazie al suo rapporto con i cittadini e alle sue prediche fuori dagli standard tipici ecclesiastici, che in un modo o nell’altro faranno riflettere chiunque all’interno della comunità.
Il film utilizza la religione, e fatti realmente accaduti, per raccontarci una storia e per insegnarci dei valori molto importanti. Se si volessero usare due parole per descrivere Corpus Christi, esse potrebbero essere senz’ombra di dubbio: “seconda possibilità”. Questo film è un esempio meraviglioso di come la vita conceda a tutti una seconda chance: sta a noi coglierla, ed imparare dagli errori del passato per migliorare il nostro futuro. Daniel ha un passato travagliato, e vedendolo nei primi minuti di film si potrebbe pensare che la sua vita andrà sempre di peggio in peggio. Beh, … Non è così. Il suo arrivo nella comunità fa del bene a tutti, dai più piccini, fino ai più adulti. Egli fa da mediatore, da consulente e da specchio delle emozioni, molto confuse e discordanti, di diverse persone del luogo. Daniel fa quindi del bene, malgrado il suo passato avrebbe potuto far pensare ben altro. Sapere cogliere le seconde opportunità è importante, soprattutto perché non si può mai cosa potrebbe accadere e che cosa la vita ci riservi.
Bartosz Bielenia riesce a sorreggere praticamente da solo un film di una durata di due ore interpretando un prete. Il che non risulta una mansione del tutto semplice. Aiutato sicuramente da una sceneggiatura che si preoccupa di sottolineare anche l’importanza di ascoltare e di concedere a propria volta una seconda occasione, cercando di vedere le cose per come stanno realmente, e da una fotografia che si avvale di colori desaturati. Ovvero quella gamma di colori spenti, poco accesi e che in questo caso tendono verso il grigio. Lo scopo di tale scelta è di farci immergere ulteriormente nell’ambiente del film, carico di una tensione dovuta alla perdita di sette vite umane, e del cruccio continuo che Daniel porta con se.
Per concludere, Corpus Christi è sicuramente un film consigliato, in quanto praticamente tutte le parti dalle quali è composto convergono nella stessa direzione per far passare un determinato messaggio e per raccontare una storia precisa. Con un finale emotivamente forte e coinvolgente, questo film è senz’ombra di dubbio un bellissimo trattato sulle seconde opportunità e su quanto sia importante saper ascoltare, e una qualche volta fare un passo indietro per rimettere in prospettiva la situazione all’interno della quale si vive.
Vi lasciamo qui sotto il Trailer in anteprima
Di Jacopo Greppi e Matteo Marocchi