Dante, Vita Nuova, Beatrice

DANTE700: Racconto di un’opera (Ep. 1 – La “Vita Nuova”)

Dante, Vita Nuova, Beatrice

Il “roman­zo” auto­bio­gra­fi­co del­la gio­vi­nez­za di Dan­te e del suo amo­re per Bea­tri­ce.

NON E’ PROPRIO UN ROMANZO, MA UN PROSIMETRO

 

Com­po­sto tra il 1292 e il 1295, nel­la “Vita nova”, il poe­ta rac­co­glie tut­te le rime scrit­te pri­ma del­la mor­te di Bea­tri­ce (1290) e quel­le a lei dedi­ca­te suc­ces­si­va­men­te.
31 liri­che (25 sonet­ti, 5 can­zo­ni e una bal­la­ta) rac­chiu­se in una “cor­ni­ce” in pro­sa.
Dan­te alter­na alla pro­sa, dove rac­con­ta le fasi del suo amo­re, la poe­sia, dove inve­ce lo espri­me.

 

INCIPIT VITA NOVA… IL SALUTO DI BEATRICE

Dante, Vita Nuova, Beatrice

Subi­to dopo il proe­mio comin­cia il rac­con­to. Dan­te e Bea­tri­ce sono dei bam­bi­ni quan­do si incon­tra­no per la pri­ma vol­ta, han­no cir­ca nove anni. In real­tà non è pro­prio un incon­tro, è più la pri­ma vol­ta in cui Dan­te la vede; non si pre­sen­ta­no né tan­to­me­no si par­la­no, il poe­ta non par­le­rà mai diret­ta­men­te alla don­na ama­ta; Dan­te la descri­ve vesti­ta di ros­so, bel­lis­si­ma e con un anda­men­to ange­li­co. Impos­si­bi­le non inna­mo­rar­se­ne. 

Fin dal pri­mo istan­te Dan­te è con­sa­pe­vo­le che la sua vita sarà total­men­te dedi­ca­ta e domi­na­ta dall’amore per Bea­tri­ce.
Pas­sa­no nove anni, pas­seg­gian­do per Firen­ze si incon­tra­no e Bea­tri­ce lo salu­ta. Dan­te non sa cosa fare, pre­so dal­la feli­ci­tà cor­re a casa, si chiu­de in came­ra e in pre­da all’eccitazione la sogna… nuda.
La sogna nuda, addor­men­ta­ta tra le brac­cia del dio Amo­re, poi sve­glia­ta e obbli­ga­ta dal dio a man­gia­re il cuo­re del poe­ta.
Non mol­to tem­po dopo Dan­te la rive­de, entram­bi sono a mes­sa e il poe­ta non rie­sce a stac­car­le gli occhi di dos­so, è qui che nasce un equi­vo­co. Sedu­ta in mez­zo fra Dan­te e Bea­tri­ce c’è un’altra don­na e tut­ti sono con­vin­ti che sia lei quel­la ammi­ra­ta dal poe­ta. La pau­ra di spor­ca­re la repu­ta­zio­ne di Bea­tri­ce por­ta Dan­te a dar segui­to a que­sto equi­vo­co e a nascon­de­re l’identità dell’amata die­tro l’immagine di una don­na scher­mo.  Bea­tri­ce, venu­ta a saper­lo e rima­sta offe­sa, neghe­rà la vol­ta dopo il salu­to a Dan­te, facen­do­lo così spro­fon­da­re in una depres­sio­ne.

Dante, Vita Nuova, Beatrice

LA “LODE” E LA MORTE DI BEATRICE

Cam­mi­nan­do per la cit­tà Dan­te vie­ne fer­ma­to da un grup­po di don­ne, gli chie­do­no come pos­sa con­ti­nua­re ad ama­re una don­na che non sop­por­ta più nean­che la sua pre­sen­za. Rispo­sta del poe­ta?

La sua feli­ci­tà non dipen­de più dall’essere salu­ta­to o meno da Bea­tri­ce, per esse­re feli­ce gli basta com­por­re ver­si in sua lode.
È in quest’ottica che Dan­te com­po­ne il più cele­bre dei suoi sonet­ti: “Tan­to gen­ti­le e tan­to one­sta pare”. 
Le cose però non van­no come il poe­ta desi­de­re­reb­be e dopo sogni pre­mo­ni­to­ri e disgra­zie varie, un’ora dopo il tra­mon­to dell’8 giu­gno 1290, Bea­tri­ce muo­re. Dan­te, così come tut­ta la cit­tà di Firen­ze, rima­ne vedo­vo del­la sua pre­sen­za ange­li­ca.
Dopo un anno com­po­ne il sonet­to “Era venu­ta ne la men­te mia”, carat­te­riz­za­to da due diver­se ter­zi­ne d’inizio.

Dante, Vita Nuova, Beatrice

THE END… FORSE

Pas­sa un po’ di tem­po e si inna­mo­ra di un’altra don­na, una “don­na bel­la e gen­ti­le”, che sa pro­va­re pie­tà per il dolo­re del poe­ta. Una nuo­va infa­tua­zio­ne è per Dan­te come un tra­di­men­to nei con­fron­ti di Bea­tri­ce e, dopo aver­la sogna­ta vesti­ta come nel loro pri­mo incon­tro, e pen­ti­to­si del suo nuo­vo amo­re tor­na a loda­re Bea­tri­ce. 

Nel sonet­to “Oltre la spe­ra che più lar­ga gira” Dan­te la col­lo­ca in Para­di­so, cele­bran­do­ne glo­ria.
Infi­ne, col­pi­to da una “mira­bi­le visio­ne”, il poe­ta inter­rom­pe la nar­ra­zio­ne; fin­ché non ne sarà vera­men­te in gra­do, con un’opera degna, non par­le­rà più di Bea­tri­ce.