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Dune – Un potenziale capolavoro


Mol­ti sono sta­ti i regi­sti che han­no pro­va­to a tra­spor­re sul gran­de scher­mo l’opera fan­ta­scien­ti­fi­ca di Frank Her­bert. Uno su tut­ti fu Jodo­ro­w­sky, il qua­le ave­va in men­te di rea­liz­za­re un’opera masto­don­ti­ca, ma che pur­trop­po non ha visto mai la luce.

Nel 1984 un nuo­vo ten­ta­ti­vo ven­ne fat­to da David Lynch. Sta­vol­ta il film fu effet­ti­va­men­te rea­liz­za­to. L’opera però non con­se­guì il suc­ces­so spe­ra­to, tan­to che addi­rit­tu­ra lo stes­so regi­sta lo con­si­de­ra un fal­li­men­to.

Ci sono volu­ti 37 anni affin­ché Dune ritor­nas­se al cine­ma in una nuo­va tra­spo­si­zio­ne, diret­ta sta­vol­ta dal regi­sta cana­de­se Denis Vil­le­neu­ve.

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L’ambizione di Denis Villeneuve

Dune è appar­so in ante­pri­ma mon­dia­le alla 78ª Mostra inter­na­zio­na­le d’arte cine­ma­to­gra­fi­ca di Vene­zia il 3 set­tem­bre 2021, fuo­ri con­cor­so.

Il film di Vil­le­neu­ve costi­tui­sce la pri­ma di due par­ti in cui il regi­sta ha deci­so di divi­de­re la tra­spo­si­zio­ne del pri­mo libro del­la saga let­te­ra­ria. Sin dal suo annun­cio, l’opera è sta­ta pro­po­sta come qual­co­sa di più di un sem­pli­ce film di fan­ta­scien­za.

A giu­di­ca­re infat­ti dal­le inter­vi­ste al cast e alla pro­du­zio­ne, rila­scia­te pri­ma dell’uscita del­la pel­li­co­la, Vil­le­neu­ve si è impe­gna­to a crea­re qual­co­sa che pos­sa esse­re ricor­da­to nel tem­po.

Basta dare un’occhiata al cast per ren­der­se­ne con­to: Timo­thée Cha­la­met, Zen­da­ya, Jason Momoa, Josh Bro­lin, Dave Bau­ti­sta, Javier Bar­dem, Oscar Isaac, Rebec­ca Fer­gu­son. A spic­ca­re è inol­tre senz’altro il nome di Hans Zim­mer,  com­po­si­to­re del­la colon­na sono­ra del film. Insom­ma: sul­la car­ta il pro­get­to di Vil­le­neu­ve dimo­stra­va tut­te le qua­li­tà per poter stu­pi­re cri­ti­ca e pub­bli­co gene­ra­li­sta e, nei fat­ti, ci è riu­sci­to.

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Una fantascienza solenne

Innan­zi­tut­to c’è da dire che Dune di Vil­le­neu­ve è una di quel­le ope­re che, per poter esse­re apprez­za­te appie­no, van­no neces­sa­ria­men­te viste al cine­ma, maga­ri anche più di una vol­ta.

Il film, sin dai pri­mi istan­ti, intro­du­ce un’atmosfera epi­ca e solen­ne. Uno degli ele­men­ti che con­cor­re a impo­sta­re que­sto tono è sicu­ra­men­te la colon­na sono­ra. Suo­ni duri e metal­li­ci in rapi­da suc­ces­sio­ne col­pi­sco­no l’orecchio del­lo spet­ta­to­re più vol­te rim­bom­ban­do nel­la sala. A que­sti si alter­na­no cori di voci fem­mi­ni­li pre­sen­ti costan­te­men­te per tut­to il film.

L’altro ele­men­to cen­tra­le è ovvia­men­te la regia di Vil­le­neu­ve. Nel cor­so del­la nar­ra­zio­ne, i cam­pi lun­ghis­si­mi impie­ga­ti dal regi­sta lascia­no let­te­ral­men­te a boc­ca aper­ta lo spet­ta­to­re. Non ser­vo­no inu­ti­li “spie­go­ni” o dia­lo­ghi infi­ni­ti: Vil­le­neu­ve uti­liz­za al mas­si­mo la poten­za del­le imma­gi­ni per far si che l’universo di Dune si rac­con­ti da solo.

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Gli atto­ri fan­no un otti­mo lavo­ro e risul­ta­no esse­re in par­te. Timo­thée Cha­la­met è deci­sa­men­te con­vin­cen­te nell’interpretazione del pro­ta­go­ni­sta, Paul Atrei­des, per­so­nag­gio che ha chia­re ana­lo­gie con la figu­ra del Cri­sto. 

Paul vie­ne infat­ti con­si­de­ra­to come l’eletto, una figu­ra che nell’universo di Dune vie­ne chia­ma­ta con diver­si nomi (Mad­hi, Kwi­sa­tz Hade­rach, …). Il tono solen­ne dato al film risul­ta dun­que in linea con il rac­con­to, che nei fat­ti è una sto­ria di pre­de­sti­na­zio­ne.

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Il difetto principale di Dune

In linea di mas­si­ma quin­di, Dune si è dimo­stra­to esse­re un mae­sto­so film di fan­ta­scien­za, capa­ce di sfrut­ta­re appie­no la poten­za del mez­zo cine­ma­to­gra­fi­co per rac­con­ta­re una sto­ria di pre­de­sti­na­zio­ne ambien­ta­ta in un futu­ro lon­ta­no.

Tut­ta­via, il film risen­te di una pro­ble­ma­ti­ca abba­stan­za evi­den­te: è solo la pri­ma par­te di un’opera. Nono­stan­te “Dune” pre­sen­ti una sua con­clu­sio­ne, lo spet­ta­to­re, se non delu­so, rima­ne sazio a metà.

È impos­si­bi­le infat­ti, a fine visio­ne, non inter­ro­gar­si su quel­lo che segui­rà, su come si svol­ge­ran­no le vicen­de e qua­li saran­no i desti­ni dei per­so­nag­gi.

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Que­sta con­di­zio­ne crea ine­vi­ta­bil­men­te un cer­to sen­so di fru­stra­zio­ne, soprat­tut­to per il fat­to che non si trat­ta solo di aspet­ta­re il pros­si­mo film, ma di augu­rar­si che que­sto non fac­cia flop quan­do usci­rà anche sul­la piat­ta­for­ma strea­ming HBO Max.

La War­ner Bros, infat­ti, atten­de­rà l’esito degli incas­si per deci­de­re se dare il via libe­ra o meno a Vil­le­neu­ve per rea­liz­za­re il segui­to. Insom­ma, Dune ha dato pro­va di esse­re un otti­mo film, e sta riscuo­ten­do un otti­mo suc­ces­so in Ita­lia.

Tut­ta­via, nono­stan­te le qua­li­tà ogget­ti­ve, come la regia, le musi­che e le inter­pre­ta­zio­ni, il film resta solo un poten­zia­le capo­la­vo­ro. 

Ad ogni modo, solo il tem­po potrà dir­ci se effet­ti­va­men­te que­sto Dune entre­rà tra le pie­tre milia­ri del cine­ma di fan­ta­scien­za.

Per il momen­to, chi lo ha pro­fon­da­men­te apprez­za­to, come il sot­to­scrit­to, non può far altro che aspet­ta­re ed incro­cia­re le dita. Se sie­te inve­ce tra colo­ro che non l’hanno anco­ra visto e sono inde­ci­si se far­lo o meno, non per­de­te tem­po e cor­re­te al cine­ma!

Ema­nue­le Pao­li­no