La trama
La prima stagione di “Fondazione” si rifà alla trama della prima trilogia della saga letteraria.
Le vicende sono ambientate in un lontanissimo futuro, in cui un potente impero galattico governa centinaia di mondi abitati. La capitale di questo vasto impero è Trantor, il pianeta dimora dell’imperatore.

Il film inizia con la scoperta da parte di un matematico, Hari Seldon (Jared Harris), dell’imminente crollo dell’impero. Seldon, attraverso la psicostoria, ricava delle formulazioni matematiche che pronosticherebbero scientificamente il crollo dell’equilibrio galattico e un conseguente periodo di anarchia di 30.000 anni.
Tale scoperta tuttavia viene accolta con diffidenza dal governo imperiale, che dà poco credito anche al piano di Seldon per fronteggiare la crisi imminente. Il matematico vorrebbe realizzare una sorta di enciclopedia galattica che salvaguardi tutto il sapere umano anche in seguito al crollo.

Secondo Seldon, tale piano potrebbe ridurre a soli 1.000 gli anni di anarchia pronosticati. Il governo imperiale decide ad ogni modo di esiliare il matematico e i suoi collaboratori sul pianeta Terminus, ai confini della galassia, dove a Seldon viene concesso il permesso di realizzare la sua opera. Tra i collaboratori del matematico spicca Gaal (Lou Llobell), il cui genio si dimostra pari, se non superiore, a quello dello stesso Seldon.

Questo è l’incipit narrativo della serie, che di episodio in episodio diviene sempre più intricato acquisendo tanti nuovi elementi che vanno ad arricchire l’universo in cui si ambienta la storia. La corposa trama di del Ciclo delle Fondazioni di Asimov sembra dunque aver trovato finalmente una degna trasposizione.
Ma al di là della storia, c’è da dire che la serie spicca tanto anche grazie all’esperienza visiva che offre.
L’impatto visivo
“Fondazione” risulta sin dalle prime scene una serie molto cinematografica. Le ampie riprese degli spazi galattici, dei pianeti, dell’ultra-futuristica Trantor comunicano un senso di imponenza e di magnificenza raro per una serie tv.

Complice certamente l’elevato budget, la resa visiva di “Fondazione” lascia innegabilmente il segno, tanto che il confine tra cinema e serie tv diventa sempre più sfumato.
Già guardando i primi due episodi, è infatti impossibile non chiedersi come sarebbe stato vederli sul grande schermo. Eppure Davis S. Goyer, accreditato come ideatore principale della serie, ha comunicato che il suo intento è quello di rendere Fondazione una serie di 8 stagioni.
La serie ha finora raggiunto il suo nono episodio e c’è da dire che la potenza visiva rimane di livello anche dopo i primi due episodi, considerabili entrambi come una sorta di pilot. Gli effetti speciali risultano perfettamente credibili, così come le varie ambientazioni planetarie, che riescono a trasmettere allo spettatore l’eterogeneità della galassia in cui si ambientano le vicende.

Una serie da non perdere?
Nonostante manchi ancora un episodio per la conclusione della prima stagione, possiamo già dire che la serie rientra tra quelle che vanno viste assolutamente. Che siate quindi fan della fantascienza o meno, non dovete assolutamente farvi scappare questa serie.
Per i non amanti del genere infatti, “Fondazione” può risultare comunque un’ottima opera di intrattenimento, che combina una trama articolata ed intrigante con un comparto visivo che si fa fatica a considerare “da serie tv”.
Per voi appassionati della fantascienza, invece, “Fondazione” costituisce sicuramente un’opera che vi terrà incollati allo schermo e vi lascerà spesso a bocca aperta, sia per l’impatto visivo che per gli elementi fantascientifici della trama.
Non fatevi quindi scappare questo piccolo gioiello. Per il momento non ci resta che attendere e sperare che il finale di stagione ne tenga alto il livello.