“Ogni volta che una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte le donne.”
-Maya Angelou

Oggi, 8 marzo, è la Festa delle Donne. Per l’occasione ho selezionato un libro, letto di recente, che mi ha emozionato e trasmesso tanto: IL PALAZZO DELLE DONNE, scritto da Laetitia Colombani, edito da Editrice Nord.
Parigi durante la grande guerra e Parigi oggi.
Le vite delle due protagoniste, Blanche e Solène, seppur ambientate in anni differenti, sono accomunate da un filo rosso che porta il nome di Palais de la Femma, il Palazzo delle donne, una struttura costruita grazie a Blanche Peyron per accogliere donne che soffrono di malattie gravi, problemi di alcolismo, droga e di altro tipo. Alcune sono infatti sommerse dai debiti, altre sono ex prostitute, criminali, lavoratrici seriali, disabili, donne migranti che hanno un lunghissimo viaggio alle spalle, donne che si son sentite escluse, bullizzate. Tutte hanno conosciuto subito la violenza e l’indifferenza, tutte vivono ai margini della società.
Ma torniamo indietro nel tempo. Blanche è una ragazzina coraggiosa che cerca di combattere con tutte le sue forze; la sua battaglia verterà sulla povertà, sulla fame e sull’umiliazione. Si rende conto ben presto che a numerosi bisognosi è negato ogni aiuto, che tutti gli sforzi sono rivolti agli uomini e nessuno tende la mano alle donne. Queste ultime, pur restando in silenzio, hanno bisogno di sostegno, infatti ogni giorno mendicano agli angoli delle strade, si privano del cibo per sfamare i propri figli e dormono per strada. Un’ingiustizia intollerabile per Blanche, ma presto lei scopre un palazzo in vendita in rue de Charonne e decide di combattere fino all’ultimo con lo scopo di salvare e assicurare un luogo sicuro a tutte le donne in difficoltà. Ci riuscirà. Nel 1925, Blanche e il marito Albin Peyron comprano un ex albergo (743 stanze su cinque piani) per offrire alle donne bisognose un posto dove rifugiarsi. É così che viaggiando tra passato e presente, realtà e racconto, la loro storia si intreccia con quella dell’avvocato Solène, volontaria nel Palazzo. Lei diventa la voce delle tante donne in fuga dalla guerra, dalla povertà, dal dolore.
Solène è depressa a causa della sua vita: voleva studiare lettere ma i genitori l’hanno costretta a diventare avvocato per vivere decentemente; voleva avere un figlio ma verrà lasciata perché il compagno non riesce a vedersi padre. Nel corso degli anni diventa un avvocato di successo, continuando però a sentirsi sola, incompresa e soprattutto colpevole dopo che un suo cliente si getta dalla finestra del tribunale. Da quel giorno si annulla totalmente: non esce, non mangia, non lavora, ma sarà proprio la disperazione a portare Solène al Palazzo delle Donne. Il suo psicologo le suggerisce infatti il volontariato per superare tutto questo e così per Solène inizia un nuovo viaggio, dove sceglierà di aiutare le donne sole e in difficoltà che hanno trovato rifugio proprio nel palazzo delle donne. Inizialmente pensa di non farcela, perché entra in contatto con un mondo che sembra troppo lontano da lei perché fatto di miseria, sfruttamento e perdita. Solo con il passare del tempo, a poco a poco, Solène capisce di non essere così diversa dalle ospiti del Palazzo:
lei è una donna come le altre, come lei molte donne sono state sconfitte dalla vita, però non si arrendono e non deve arrendersi nemmeno lei. Queste donne sole, con una vita difficile alle spalle, continuano a lottare per un futuro migliore, sostenendosi l’una con l’altra, unite da un filo invisibile di solidarietà e compassione. E sarà proprio quel filo ad avvolgere anche il cuore di Solène e a cambiare per sempre la sua esistenza.
Una storia commovente e forte. Leggendo queste pagine, ci si immedesima in quelle situazioni, così povere, tristi, ma così tanto vere da far venire i brividi. Tantissime donne, ancora oggi, si trovano in queste situazioni e occorre intervenire affinchè non avvengano queste disgrazie. La donna non può non essere libera, non può non studiare, non può essere violentata, non può non mangiare e lasciare il pasto al cibo, non può dormire per strada per paura del marito, non può non abortire per la vergogna, non può non essere ascoltata. La donna, come qualsiasi essere umano, va supportata, aiutata nei momenti di bisogno e di debolezza.
Questo libro è di notevole importanza in quanto trae spunto dalla realtà; i due coniugi Peyron sono infatti realmente esistiti, così come il Palazzo delle donne. Ancora oggi, dopo circa cent’anni, questa storia deve essere ricordata e Blanche può essere chiamata eroina per i gesti compiuti.
Qui il link per l’acquisto del libro: https://www.editricenord.it/libro/laetitia-colombani-il-palazzo-delle-donne-9788842932604.html
Vi consigliamo inoltre di dare un’occhiata all’iniziativa promossa da Libraccio “È ora di parlarne”, una serie di incontri su Instagram e Facebook dedicati alla voce delle donne. Oggi ci saranno Cinzia Tani e Carlotta Vagnoli, andate ad ascoltarle!