Liszt – Un uomo e quattro vite

Quan­do si pen­sa alla musi­ca clas­si­ca, spe­cial­men­te se si par­la di pia­no­for­te, i pri­mi nomi che ci ven­go­no in men­te sono com­po­si­to­ri cele­bri come Mozart, Bach, Bee­tho­ven, Cho­pinDebus­sy, tut­ti pas­sa­ti alla sto­ria per il loro enor­me talen­to nel com­por­re pez­zi di straor­di­na­ria bel­lez­za.

Chi è ?

Un nome che però è cono­sciu­to a pochi è quel­lo di Franz Liszt. Nato nel 1811 a Rai­ding in Austria da geni­to­ri unghe­re­si, Liszt è sta­to uno dei mag­gio­ri com­po­si­to­ri del suo tem­po. Nel­le sue ope­re, che spa­zia­no dal­la musi­ca sacra al tea­tro, tro­via­mo un’immensa quan­ti­tà di vir­tuo­si­smi che ren­do­no la sua musi­ca bril­lan­te e subi­to rico­no­sci­bi­le, ma allo stes­so tem­po capa­ce di emo­zio­na­re con melo­die di straor­di­na­ria deli­ca­tez­za, che rie­sco­no a far sogna­re pur man­te­nen­do­si sem­pli­ci ed ele­gan­ti.

Franza - Listz

I primi anni

Liszt, dopo gli stu­di con mae­stri del cali­bro di Salie­ri e Czer­ny, ven­ne rifiu­ta­to dal con­ser­va­to­rio di Pari­gi e ini­ziò così ad affac­ciar­si al mon­do del­la com­po­si­zio­ne; tut­ta­via i suoi pri­mi lavo­ri non riscon­tra­ro­no un par­ti­co­la­re suc­ces­so. In que­sta pri­ma fase del­la sua vita otten­ne inve­ce una discre­ta fama come pia­ni­sta arri­van­do a fare una tour­née in Fran­cia e in sviz­ze­ra

La giovinezza

Nel 1828 deci­se di risie­de­re sta­bil­men­te a Pari­gi dove ini­ziò ad inse­gna­re musi­ca e conob­be quel­la che sareb­be poi diven­ta­ta la sua pri­ma com­pa­gna di vita, la con­tes­sa Marie d’Agoult. Pochi anni dopo, nel 1835, par­tì con lei ver­so la Sviz­ze­ra, dove ini­ziò a com­por­re una del­le sue più cele­bri ope­re, inti­to­la­ta “Anées de pèle­gri­na­ge”, una rac­col­ta di bra­ni che Liszt scri­ve ispi­ran­do­si ai luo­ghi che visi­ta­va duran­te i suoi viag­gi. Il tito­lo dell’opera vie­ne ripre­so da un roman­zo di Goe­the, men­tre mol­ti dei pez­zi pren­do­no libe­ra ispi­ra­zio­ne dal­la let­te­ra­tu­ra roman­ti­ca di Shil­ler e Byron. Lo sti­le dell’opera è stret­ta­men­te lega­to alla gio­vi­nez­za di Franz, che si rispec­chia nel­la gran­de quan­ti­tà di vir­tuo­si­smi: al posto di uno stu­dio armo­ni­co più arti­co­la­to infat­ti egli lascia più spa­zio ad uno sti­le più pro­rom­pen­te che espri­me appie­no l’interiorità dell’autore.

Franz - Listz

listz adulto

Nel frat­tem­po Franz e Marie ebbe­ro 3 figli, e men­tre la fama del gio­va­ne Liszt cre­sce­va a dismi­su­ra, il pia­ni­sta ebbe l’occasione di incon­tra­re mol­ti tra i mag­gio­ri com­po­si­to­ri del suo tem­po come il gran­de Gioa­chi­no Ros­si­ni, e strin­se una soli­da ami­ci­zia con i suoi col­le­ghi Wag­ner e Schu­mann.

Il ter­zo perio­do del­la sua vita ven­ne segna­to dal­la sepa­ra­zio­ne con Marie e dal tra­sfe­ri­men­to di Franz a Wei­mar assie­me alla prin­ci­pes­sa Polac­ca Caro­ly­ne zu Sayn-Witt­gen­stein.

Qui pre­se come allie­vi mol­ti di colo­ro che sareb­be­ro diven­ta­ti i più gran­di pia­ni­sti del XIX seco­lo. Nel frat­tem­po, nel­le sue com­po­si­zio­ni, lo sti­le bril­lan­te che ave­va carat­te­riz­za­to la sua gio­ven­tù ini­ziò a lascia­re spa­zio ad una poe­ti­ca più roman­ti­ca, pur man­te­nen­do­si moder­na. Una testi­mo­nian­za di que­sta tran­si­zio­ne la si può tro­va­re nel suo ter­zo stu­dio da con­cer­to, sot­to­ti­to­la­to “Un sospi­ro”: in que­sto stu­dio i vir­tuo­si­smi ven­go­no rile­ga­ti al regi­stro bas­so crean­do un sot­to­fon­do costan­te, men­tre nel regi­stro più alto domi­na una melo­dia sem­pli­ce che nono­stan­te que­sto rie­sce ad emo­zio­na­re crean­do un’atmosfera di disar­man­te bel­lez­za.

Abbè listz

Il cam­bia­men­to che segnò il quar­to e ulti­mo perio­do del­la vita di Liszt fu ina­spet­ta­to: dopo una vita con­dot­ta facen­do­si gui­da­re dal­la pas­sio­ne, si avvi­ci­nò alla fede cat­to­li­ca pren­den­do per­si­no gli ordi­ni mino­ri nel 1865. Anco­ra una vol­ta lo sti­le dell’autore ven­ne net­ta­men­te influen­za­to dal­la sua vita, e a com­ple­ta­men­to del­la tran­si­zio­ne pre­ce­den­te­men­te ini­zia­ta, l’ormai Abbé Liszt si dedi­cò mag­gior­men­te alla com­po­si­zio­ne di ope­re sacre, tro­van­do for­se la pace tan­to ago­gna­ta nel cor­so del­la sua esi­sten­za. Infi­ne Nel 1886, dopo una vita tan­to lun­ga quan­to den­sa Franz si amma­lò di pol­mo­ni­te, per poi mori­re il 31 luglio del­lo stes­so anno.

Liszt l’immortale

L’impronta che Liszt ha lascia­to nel­la musi­ca clas­si­ca rima­ne tutt’ora di estre­ma impor­tan­za. In ogni fase del­la sua vita, nono­stan­te il suo sti­le sia cam­bia­to di mol­to, è riu­sci­to ad esse­re inno­va­ti­vo nel cam­po del­la com­po­si­zio­ne rivo­lu­zio­nan­do total­men­te il mon­do del pia­no­for­te.

Nico­la Nespo­li