NEW5

NEW5: Dall’elezione presidenziale alla Shoah

Le 5 imper­di­bi­li noti­zie del­la set­ti­ma­na: l’elezione pre­si­den­zia­le, il coming out nel­la Chie­sa, il Gol­pe in Bur­ki­na Faso, l’inchiesta a Ratzin­ger e la Shoah.

IL DOCUMENTARIO CHE TENTA DI CAMBIARE LA CHIESA DALL’INTERNO

«Il più gran­de coming out mai avve­nu­to nel­la sto­ria del­la Chie­sa cat­to­li­ca». Così è sta­to defi­ni­to il coming out col­let­ti­vo fat­to

coming out chiesa germania

in Ger­ma­nia da 100 per­so­ne che lavo­ra­no per la Chie­sa e le isti­tu­zio­ni cat­to­li­che tra­mi­te il docu­men­ta­rio “Wie Gott uns schuf” (“Come Dio ci ha crea­ti”).

Lune­dì 24 gen­na­io, men­tre tale docu­men­ta­rio anda­va in onda sul­la tele­vi­sio­ne pub­bli­ca tede­sca, diver­si cre­den­ti e col­la­bo­ra­to­ri del­la Chie­sa han­no lan­cia­to l’iniziativa #OutIn­Church chie­den­do la fine del­le discri­mi­na­zio­ni con­tro le per­so­ne LGBT+. A ren­de­re anco­ra più poten­te que­sta espo­si­zio­ne è il fat­to che potreb­be por­ta­re al licen­zia­men­to di tut­te le per­so­ne coin­vol­te. In Ger­ma­nia, infat­ti, vige un dirit­to del lavo­ro spe­cia­le per i dipen­den­ti del­le isti­tu­zio­ni cat­to­li­che secon­do cui essi devo­no rispet­ta­re il model­lo di vita cat­to­li­co che rico­no­sce solo i lega­mi tra uomo e don­na.

Il docu­men­ta­rio “Wie Gott uns schuf”

Burkina faso

ANCHE IL BURKINA FASO COLPITO DALL’EPIDEMIA DEI GOLPE

Roch Marc Chri­stian Kabo­ré, pre­si­den­te del Bur­ki­na Faso, è sta­to depo­sto dall’esercito e rin­chiu­so in una caser­ma di Oua­ga­dou­gou, capi­ta­le del

Pae­se. Il gol­pe si col­lo­ca nel più ampio qua­dro dell’epidemia dei col­pi di sta­to mili­ta­ri che sta con­ta­gian­do pro­gres­si­va­men­te sem­pre più Sta­ti del con­ti­nen­te afri­ca­no, inclu­den­do tra que­sti il Sudan, il Ciad, la Gui­nea e il Mali. Kabo­rè, a capo del Bur­ki­na Faso dal 2015, era sta­to rie­let­to nel 2020 pre­sen­tan­do come prio­ri­tà del suo gover­no quel­la del­la lot­ta al jiha­di­smo. Tut­ta­via, nel ten­ta­ti­vo di fron­teg­gia­re la pan­de­mia di Covid-19 e di fron­te ad un’instabilità poli­ti­ca da decen­ni carat­te­riz­zan­te la sto­ria del Pae­se, tale obiet­ti­vo non è sta­to rag­giun­to e i mili­ta­ri han­no pre­so il pote­re con il pre­te­sto di oppor­si fer­ma­men­te al ter­ro­ri­smo dila­gan­te.

Come spie­ga­re l’epidemia dei gol­pe nel con­ti­nen­te afri­ca­no

L’INCHIESTA SUGLI ABUSI SESSUALI CHIAMA IN CAUSA RATZINGER

Bene­det­to XVI, papa dal 2005 al 2013, è sta­to accu­sa­to di aver lascia­to pas­sa­re sot­to silen­zio quat­tro casi di abu­si ses­sua­li nel

Papa Benedetto XVI, Udienza Generale

perio­do del suo arci­ve­sco­va­to pres­so la dio­ce­si di Mona­co e Fri­sin­ga. Le accu­se sono con­te­nu­te nell’inchiesta West­p­fa­hl Spil­ker Wastl, un’approfondita ana­li­si di casi che coin­vol­ge­reb­be­ro nel­la sola dio­ce­si in que­stio­ne 497 vit­ti­me e 235 respon­sa­bi­li appar­te­nen­ti alle fila del­la Chie­sa Cat­to­li­ca tra il dopo­guer­ra e il 2019. Lo stu­dio si inse­ri­sce all’interno di un più ampio movi­men­to vol­to a far luce sui casi di abu­si ses­sua­li all’interno del­la Chie­sa che sta pren­den­do pie­de in par­ti­co­lar modo in Ger­ma­nia, Fran­cia e altri pae­si euro­pei tra i qua­li l’Italia non è anco­ra com­pre­sa.

Per saper­ne di più sull’inchiesta

olocausto e no vax

LA GIORNATA DELLA MEMORIA E I NO VAX

Gio­ve­dì 27 gen­na­io ricor­re­va la Gior­na­ta del­la Memo­ria, isti­tui­ta a livel­lo inter­na­zio­na­le per non dimen­ti­ca­re gli orro­ri del­la Shoah. Come tut­ti gli anni, duran­te que­sta gior­na­ta si ricor­da­no gli even­ti dell’Olocausto per com­me­mo­ra­re

le sue vit­ti­me ma anche per riflet­te­re sul­la sto­ria, impa­ra­re da essa ed evi­ta­re di ripe­ter­la. Quest’anno, però, oltre ai vari even­ti com­me­mo­ra­ti­vi orga­niz­za­ti in tut­ta Ita­lia, ci sono sta­te anche alcu­ne mani­fe­sta­zio­ni dei No-Vax che para­go­na­va­no la loro situa­zio­ne a quel­la degli ebrei per­se­gui­ta­ti dal­la Ger­ma­nia nazi­sta. Accan­to agli even­ti in piaz­za, tenu­ti­si in par­ti­co­la­re a Peru­gia, Tori­no e Bel­lu­no, i No Vax han­no inon­da­to anche le chat e i social di con­te­nu­ti con que­sto para­go­ne fol­le e irri­spet­to­so. A tal pro­po­si­to ci sono sta­te diver­se rea­zio­ni sde­gna­te, tra cui quel­la del­la Mini­stra degli Inter­ni Lamor­ge­se che ha defi­ni­to que­ste pro­vo­ca­zio­ni “inac­cet­ta­bi­li”.

9 con­si­gli di let­tu­ra sul­la Shoah

L’ITALIA FA IL BIS DI MATTARELLA

Come pre­ve­di­bi­le, tro­va­re un nome con­di­vi­so dal­la mag­gio­ran­za asso­lu­ta (per non par­la­re dei ⅔) dei par­la­men­ta­ri si è rive­la­to com­pli­ca­to. Di nomi ne sono venu­ti fuo­ri tan­ti negli ulti­mi gior­ni tra i

mattarella

cit­ta­di­ni e le cit­ta­di­ne italiani/e con più di cinquant’anni che goda­no dei dirit­ti civi­li e poli­ti­ci. Dal cava­lie­re nero in maglio­ne di cache­mi­re, Sil­vio Ber­lu­sco­ni, alla ormai ex-pre­si­den­te del­la cor­te costi­tu­zio­na­le Mar­ta Car­ta­bia. Nel pome­rig­gio di saba­to sem­bra che i par­ti­ti che sosten­go­no attual­men­te il gover­no Dra­ghi, ovve­ro PD, Lega, M5S, For­za Ita­lia e LeU, abbia­no tro­va­to un accor­do: la rie­le­zio­ne di Ser­gio Mat­ta­rel­la. All’ottavo spo­glio così è sta­to.

 

Pod­ca­st “Poli­tics” de IlPo­st.

 

 

Sere­na Tra­buc­chi e Rebec­ca Spa­do­ne