Rino Gaetano, impegno, scandalo lokheed, musica, cantautorato

Rino Gaetano: le denunce spensierate

Mor­to quarant’anni fa, il 2 giu­gno 1981, Rino Gae­ta­no è diven­ta­to uno dei gran­di del can­tau­to­ra­to ita­lia­no. Riper­cor­ria­mo alcu­ne del­le sue can­zo­ni più cele­bri per rivi­ve­re l’ironia, le denun­ce, la dis­sa­cra­zio­ne, l’impegno ma anche la spen­sie­ra­tez­za del gran­de Rino.

MA IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU

Can­zo­ne esor­dio del 1975, ha con­sa­cra­to il suc­ces­so del can­tan­te. Ori­gi­na­ria­men­te su 45 giri, divi­sa in due par­ti dal­la dura­ta com­ples­si­va di 8:23 minu­ti, ven­ne pub­bli­ca­ta in segui­to nel­la rac­col­ta Gian­na e le altre…. nel 1988.

Rino Gaetano, impegno, scandalo lokheed, musica, cantautorato

Rino Gae­ta­no affer­mò in un’intervista che mol­ta gen­te fischiet­ta­va il suo sin­go­lo sen­za nem­me­no sape­re chi fos­se l’autore. Pur aven­do un rit­mo orec­chia­bi­le ed alle­gro il testo non è sola­men­te un ritor­nel­lo spen­sie­ra­to: Rino com­pi­la un elen­co sul­la base del­le dif­fe­ren­ze socia­li tra “chi vive in barac­ca” e “chi suda il sala­rio”, “chi va sot­to un tre­no”, “chi ha cri­si inte­rio­ri”. Eppu­re, “il cie­lo è sem­pre più blu”. Iro­nia od otti­mi­smo?

In mol­ti vedo­no nel sin­go­lo un mes­sag­gio di spe­ran­za, altri inve­ce intra­ve­do­no il sar­ca­smo dell’autore, spes­so mol­to cri­ti­co nei con­fron­ti del diva­rio socia­le e dell’ipocrisia.

BERTA FILAVA

Una del­le can­zo­ni più famo­se dell’autore, pub­bli­ca­ta come sin­go­lo nel 1976.  L’espressione “Ai tem­pi che Ber­ta fila­va”, fra­se pro­ver­bia­le per indi­ca­re il tem­po tra­scor­so, ven­ne rein­ter­pre­ta­ta dal can­tau­to­re per dare vita ad una vera e pro­pria nar­ra­zio­ne.

Gio­can­do sul­la dop­pia valen­za  del ter­mi­ne fila­re, Rino Gae­ta­no can­ta di una don­na che oltre a fila­re la lana, flir­ta con­tem­po­ra­nea­men­te con due uomi­ni, Mario e Gino, ma anche con altri, infat­ti il bam­bi­no che met­te al mon­do non è né dell’uno né dell’altro.

Rino Gaetano, impegno, scandalo lokheed, musica, cantautorato

Negli anni, diver­se inter­pre­ta­zio­ni si sono sus­se­gui­te. Sicu­ra­men­te la can­zo­ne non è solo un inno all’amore libe­ro, come può sem­bra­re al pri­mo ascol­to. Uno dei signi­fi­ca­ti spes­so asso­cia­to al testo è infat­ti lega­to allo scan­da­lo Loc­kheed del 1976. L’industria ame­ri­ca­na aero­spa­zia­le pagò tan­gen­ti a diver­se per­so­na­li­tà dei gover­ni euro­pei, tra cui Mario Tanas­si (Par­ti­to Socia­li­sta Demo­cra­ti­co Ita­lia­no) e Lui­gi Gui (DC), per con­vin­cer­li a com­pra­re aerei mili­ta­ri da tra­spor­to. Bru­no Mau­to­ne, auto­re del libro del 2013  “Rino Gae­ta­no. 

La Tra­gi­ca Scom­par­sa di un’Eroe” scri­ve infat­ti che “la Ber­ta del bra­no è pro­prio l’industria Loc­kheed” in quan­to, secon­do Mau­to­ne, il nome del suo fon­da­to­re Robert E. Gross diven­ta al fem­mi­ni­le Ber­ta.

L’altra inter­pre­ta­zio­ne, inve­ce, lega la figu­ra di Ber­ta ad Aldo Moro. Per spie­ga­re il signi­fi­ca­to del­la can­zo­ne, in mol­ti cita­no il con­cer­to a San Cas­sia­no, duran­te il qua­le il can­tan­te intro­dus­se il bra­no dicen­do: “A que­sto pun­to vor­rei ricor­da­re un gros­so per­so­nag­gio che è nato a Maglie. E’ uno dei più gros­si calzaturieri..è uno che ha fat­to le scar­pe a tut­ta Ita­lia”.

Secon­do que­sta linea allo­ra Rino Gae­ta­no par­la di un Moro che tes­se rap­por­ti poli­ti­ci tra PSI, PSDI, PRI, PLI, sul­lo sfon­do degli anni di Piom­bo.

Aida

Il bra­no, che dà tito­lo al disco pub­bli­ca­to come 45 giri, esce nel 1977. Il testo riper­cor­re la sto­ria ita­lia­na dall’inizio dell’900 fino all’uscita del­la can­zo­ne.

Rino Gaetano, impegno, scandalo lokheed, musica, cantautorato

 Aida è una don­na anzia­na che sfo­glia l’album dei suoi ricor­di, pen­san­do ai “suoi tabù”, “le sue madon­ne, i suoi rosa­ri” ma anche ai “mil­le mari” che allu­do­no al colo­nia­li­smo, al “gran con­flit­to” del­la guer­ra e al fasci­smo con le “mar­ce sva­sti­che e fede­ra­li” e il “nero nel viso”.

Ven­go­no riper­cor­si gli anni del dopo­guer­ra, del­la guer­ra fred­da con “Cri­sto e Sta­lin”, fino alla nasci­ta del­la Repub­bli­ca.

Aida, nome deri­va­to sicu­ra­men­te dall’opera di Ver­di, è sim­bo­lo dell’Italia, che per quan­te bat­ta­glie ha soste­nu­to resta comun­que ter­ra bel­lis­si­ma.

Ales­sia Miche­li­ni