Intimo distacco, marco rocco, un'intimo distacco

Un’intima intervista, parliamo con gli autori di Intimo distacco

Abbia­mo posto qual­che doman­da a Mar­co Roc­co, auto­re del­la pagi­na Insta­gram @intimodistacco, che ha da poco pub­bli­ca­to il suo pri­mo libro, Un Inti­mo Distac­coEcco come è anda­ta!

Chi è intimo distacco e come è nato?

È un per­so­nag­gio che vive­va ini­zial­men­te sui social, ora anche in un libro.
Ha i capel­li a pun­to inter­ro­ga­ti­vo, che rap­pre­sen­ta­no i suoi dub­bi, ma non solo i suoi, anche quel­li del­la nostra gene­ra­zio­ne. 

Ha sem­pre una cra­vat­ta, che rap­pre­sen­ta la mono­to­nia e la ripe­ti­ti­vi­tà, che vuo­le in un cer­to sen­so rom­pe­re, e che però fan­no par­te del­le sue gior­na­te. La cra­vat­ta è l’unica cosa sem­pre pre­sen­te.

Inti­mo distac­co per­ché è nato in un perio­do in cui io (Mar­co) e Luca era­va­mo pie­ni di dub­bi: sta­va­mo finen­do l’università, era­va­mo in cer­ca di cer­tez­ze, che sono sem­pre dif­fi­ci­li da tro­va­re. E quin­di c’era un po’ la neces­si­tà di distac­car­si e ren­de­re con­cre­ti i nostri dub­bi, ma in modo inti­mo, per osser­var­ci in manie­ra inti­ma e con­sa­pe­vo­le.

Il per­so­nag­gio è nato su Face­book tra il 2017 e il 2018, poi dopo l’ascesa di Insta­gram abbia­mo ini­zia­to ad ave­re mol­te inte­ra­zio­ni e con­di­vi­sio­ni, che ci han­no fat­to cre­sce­re, e abbia­mo ini­zia­to più seria­men­te.

Ave­va­mo ini­zia­to con un blog che si chia­ma­va Scri­ve­re­Crea­ti­vo, che pro­po­ne­va eser­ci­zi per impa­ra­re a scri­ve­re e uti­liz­za­re l’immaginazione. Poi un gior­no a Luca è venu­ta que­sta illu­mi­na­zio­ne, e ha det­to “Inti­mo Distac­co, con que­sti capel­li qua”, e io ho det­to “Okay, va bene”.

Sicu­ra­men­te gli eser­ci­zi che inven­ta­va­mo sul blog ci han­no ispi­ra­to tan­tis­si­me idee, che poi sono sfo­cia­te nel­la pagi­na Insta­gram.

Avete creato diversi personaggi nel corso del tempo, anche con l’aiuto dei vostri followers. In quale vi riconoscete di più?

I per­so­nag­gi che cir­con­da­no Inti­mo sono i suoi Inti­mi Mostri, che sono la sua pro­ie­zio­ne, ma al tem­po stes­so una rap­pre­sen­ta­zio­ne dell’utente che sta guar­dan­do.

Inti­mo non ha la boc­ca per­ché si pone sem­pre in ascol­to, men­tre i mostri ce l’hanno.

Io mi ritro­vo di più in Inti­mo Vuo­to (che ha la fisio­no­mia di un mona­co), che è il per­so­nag­gio che pone sem­pre doman­de su ogni incer­tez­za che ha. Quel per­so­nag­gio sono anche un po’ io, che cer­co sem­pre di vede­re le cose da tan­te pro­spet­ti­ve diver­se.

Luca secon­do me è più Prof Distac­co, è una per­so­na a cui pia­ce filo­so­feg­gia­re ma in modo un po’ più con­cre­to.

Dal punto di vista del processo creativo, come funziona far uscire un post? Da dove arriva l’ispirazione?

Si par­te dal­la quo­ti­dia­ni­tà che è un pre­te­sto per comu­ni­ca­re dei con­cet­ti un po’ più ela­bo­ra­to, che sen­za con­te­stua­liz­za­zio­ne potreb­be appa­ri­re noio­so.

Dicia­mo che si mischia tut­to con i libri che abbia­mo let­to, film che abbia­mo visto… E tut­to si con­cre­tiz­za in paro­le e dise­gni.

A chi vi rivol­ge­te prin­ci­pal­men­te?

Dicia­mo che l’età tar­get è 18-24, per­ché è l’età in cui una per­so­na è più tesa a por­si dub­bi, cosa che una cosa più adul­ta non fa, anche se secon­do me è sba­glia­to, biso­gna sem­pre far­si doman­de su se stes­si.

Cosa fate nella vita? È impegnativo gestire una pagina con questa risonanza?

Si, sicu­ra­men­te è diven­ta­to pra­ti­ca­men­te un secon­do lavo­ro. Come pri­mo lavo­ro io mi occu­po di mar­ke­ting e comu­ni­ca­zio­ne per Inte­sa San Pao­lo, men­tre Luca lavo­ra come con­su­len­te, sem­pre nell’ambito del­la comu­ni­ca­zio­ne.

Anche il personaggio del vostro libro si sente sbagliato e fuori luogo? Cosa volete comunicare ai lettori? Vi sentite anche voi un po’ sbagliati?

Inti­mo è tra­vol­to dal­la sen­sa­zio­ne di sen­tir­si sba­glia­to, anche quan­do assu­me il nome di Tom­ma­so nel libro.

È una sen­sa­zio­ne che lo accom­pa­gna costan­te­men­te, ma non è lui sba­glia­to, è la socie­tà a far­lo sen­ti­re così.

Il libro è un per­cor­so di Tom­ma­so in sé stes­so per pren­de­re coscien­za del­la sua vita, e non tan­to dar­si del­le rispo­ste, ma saper­si por­re le giu­ste doman­de, cosa che secon­do me è più dif­fi­ci­le.

Come è stato il percorso per pubblicare il libro? Siete stati contattati voi da Rizzoli, giusto?

Si, sia­mo mol­to con­ten­ti!

Abbia­mo ini­zia­to due anni fa col pro­get­to, e Riz­zo­li ci ha con­tat­ta­to un anno fa, a giu­gno del 2019.

Han­no subi­to capi­to cosa vole­va­mo fare, e ci han­no dato con­si­gli su come muo­ver­ci e per far­ci cre­sce­re. L’altra cosa che abbia­mo apprez­za­to è l’essere riu­sci­ti a man­te­ne­re tut­ti i per­so­nag­gi: era­va­mo pre­oc­cu­pa­ti che dopo due anni di lavo­ro qual­co­sa venis­se taglia­to fuo­ri, inve­ce non è suc­ces­so.

Avete altri progetti? Pensate di andare avanti con i libri?

Sì asso­lu­ta­men­te, ci pia­ce­reb­be far­lo diven­ta­re pro­prio una serie. Il libro potreb­be apri­re a del­le con­ti­nua­zio­ni, e anche quest’esperienza con Riz­zo­li ci è pia­ciu­ta mol­to.

Come sta andando con le vendite?

Sta andan­do mol­to meglio del pre­vi­sto, pre­ve­de­va­mo di ini­zia­re pia­no per poi sali­re gra­dual­men­te, inve­ce abbia­mo supe­ra­to Mon­tal­ba­no nel­la clas­si­fi­ca dei best-sel­ler! Ora ovvia­men­te vedre­mo come andrà.

Un gran­de gra­zie a Luca, a Mar­co e anche a tut­ti i loro per­so­nag­gi dal­la reda­zio­ne!

Di Sil­via Ceru­ti

Vi lascia­mo qui sot­to il link del loro pod­ca­st e del loro libro